IL SOGNO E L’INCUBO
Maurizio Giglio proviene da una famiglia dell’alta borghesia profondamente legata al fascismo, e non potrebbe essere altrimenti, visto che il padre è un dirigenti della Polizia e dell’OVRA, il potente servizio segreto del Ministero degli Interni . Sicuramente è fascista anche Maurizio, come la maggior parte dei suoi coetanei degli anni ’30, cresciuto da una dittatura che esalta la gioventù e l’ebbrezza guerriera. Forse è uno di quei giovani universitari descritti da Montanelli, che sognano di cambiare il fascismo dall’interno, senza opporsi ad esso e che vengono guardati con occhio benevolo da alcuni gerarchi “moderati”.
Anche Pietro Koch proviene da una famiglia borghese. Il padre Otto è tedesco ed è un prospero commerciante di vini. Pietro frequenta le scuole “giuste” e quando si tratta di partire militare è ufficiale di complemento dei Granatieri, nello stesso reggimento del Principe Umberto. E’ un bel ragazzo, ha gran successo con le donne e nella sua impeccabile uniforme di sottotenente fa una splendida figura. Ma è l’unica nota positiva. In realtà è solo un piccolo farabutto e quando nel 1939 si congeda, nonostante la guerra sia ormai alle porte, il Regio Esercito lo lascia andare senza alcun rimpianto e, forse, con un sospiro di sollievo.